Lo sbiancamento dentale è un trattamento cosmetico che ci aiuta a migliorare le caratteristiche estetiche dei denti attraverso un aumento della luminosità e una riduzione del croma. Consiste nell’eliminazione delle pigmentazioni esogene dei denti, non suscettibili di miglioramento con una semplice seduta di igiene dentale professionale. Oltre al naturale ingiallimento dovuto al tempo, le cause più frequenti del cambiamento di colore dei denti è l’assunzione di sostanze pigmentanti come il thè e il caffè.
Con le procedure di sbiancamento dentale, eseguite sia domiciliarmente sia con sedute in studio, è possibile ridurre in maniera sostanziale o eliminare l’inestetismo.
Il grado di sbiancamento ottenibile, infatti, varia a seconda della situazione iniziale e della struttura del dente ed è direttamente correlato ad un buon mantenimento dell’igiene orale.
Seguire qualche semplice consiglio consentirà di ottenere un sorriso più bello e luminoso.
Esistono due modalità di sbiancamento:
- Trattamento ambulatoriale: effettuato in studio alla poltrona, con la supervisione di un professionista il quale si avvarrà di strumenti accessori come il laser o la lampada Philips Zoom, innovativa per lo sbiancamento.
- Trattamento domiciliare: eseguito direttamente a casa dal paziente attraverso mascherine personalizzate.
La peculiarità delle situazioni sarà oggetto di valutazione perché si possa individuare la modalità più consona.
Trattamento in ambulatorio
Trattamento domiciliare
Chi può fare lo sbiancamento?
Lo sbiancamento è la procedura finale di un percorso clinico che prevede l’applicazione di un protocollo rigoroso: la presenza di carie, tartaro e placca esclude la possibilità di sottoporsi a tale procedura. Per cui l’eliminazione di tali patologia è condizione imprescindibile.
Quanto dura il risultato?
La durata del risultato è variabile e dipende dallo stile di vita e dalla presenza di abitudini viziate ( fumo, assunzione di bibite pigmentanti come caffè, thè etc ).
E’ sicuro?
I trattamenti sbiancanti utilizzati non alterano né la struttura né la morfologia del dente. L’unico effetto collaterale possibile è una transitoria ipersensibilità.