L’individuazione, l’intercettamento e la cura delle malocclusioni sono tra i compiti dell’Ortodontista.
Le malocclusioni comprendono le alterazioni di sviluppo e di posizionamento sia delle ossa mascellari che dei denti.
Il corretto trattamento ortodontico non si limita solo all’ allineamento dei denti, ma deve produrre anche il riequilibrio dell’attività muscolare e quindi masticatoria, in modo da ristabilire l’armonia del viso, nel rispetto dell’estetica e della salute dell’ articolazione temporo-mandibolare.
Come si programma un trattamento ortodontico?
Lo specialista di Ortodonzia compie l’esame clinico del paziente e poi, con l’aiuto di radiografie ( indispensabili l’Ortopantomografia e la Teleradiografia in proiezione latero-laterale e postero-anteriore), dei modelli di studio delle arcate, delle fotografie del paziente sia intraorali che extraorali e del tracciato cefalometrico, formula il piano di trattamento ortodontico.
Le disarmonie di crescita scheletrica possono richiedere un intervento precoce ma, nella maggior parte dei casi si interviene tra gli 8 ai 13 anni, ossia in corrispondenza del picco di crescita.
Quando il paziente ha una crescita ossea regolare ed armonica, l’attenzione sarà rivolta alla permuta dei denti e alla loro posizione in arcata.
Quando fare la prima visita dall’Ortodontista?
Il trattamento ortodontico è in genere effettuato tra gli 8 e i 13 anni di età, a seconda del sesso e del tipo di malocclusione. Tuttavia la prima visita ortodontica è consigliabile già intorno ai 6-7 anni.
Anche il paziente adulto può sottoporsi a trattamento ortodontico.
Cos’è l’Ortodonzia Mobile?
L’ortodonzia mobile si avvale di apparecchi rimovibili dallo stesso paziente.
In genere rappresenta la prima fase del trattamento, durante la quale l’ortodontista mira a correggere alterazioni scheletriche. Educare la lingua nella sua posizione fisiologica così come le labbra, le guance e la muscolatura oro-facciale garantirà un risultato fisiologico e durevole.
Esistono numerosi tipi di apparecchi mobili:
- gli attivatori che stimolano la crescita e il riposizionamento della mandibola. Sono indicati in pazienti con una discrepanza scheletrica di II classe, ovvero una mandibola piccola e in fase di crescita attiva;
- gli apparecchi funzionali, i quali non utilizzano una forza propria, ma sfruttano quella derivata dai muscoli masticatori e dalla lingua, così da modificare nel tempo le componenti ossee, muscolari e dentarie della bocca. Possono essere usati ad ogni età, anche se solitamente in età scolare. Sono usati per la correzione di abitudini viziate o per il miglioramento di deficit funzionali;
- gli apparecchi ad azione ortopedica, che esercitando forze molto intense hanno un azione sullo scheletro.
Ortodonzia fissa
Il tipo di apparecchiatura più comune, il classico “apparecchio fisso” viene applicato sulla superficie vestibolare dei denti dall’operatore in studio e viene, in genere, utilizzato in dentatura permanente.
Consiste di attacchi detti brackets posizionati sui denti e da una sequenza di fili metallici che producono lo spostamento dentale e che vengono sostituiti durante le visite di controllo. I brackets possono essere metallici oppure estetici in fibra di zaffiro.
A seconda del tipo di malocclusione, il piano di trattamento ortodontico può prevedere l’estrazione di alcuni denti, più comunemente dei premolari e dei denti del giudizio.
Alcuni casi risolti
Caso 1 – Prima
Caso 1 – Dopo
Caso 2 – Prima
Caso 2 – Dopo
Caso 3 – Prima
Caso 3 – Dopo
Caso 4 – Prima
Caso 4 – Dopo
Caso 5 – Prima
Caso 5 – Dopo
Caso 6 – Prima
Caso 6 – Dopo