La medicina ad oggi non è orientata solo alla ricerca dei rimedi per la guarigione da una patologia, ma anche alla studio di prevedere se e come una patologia si instaurerà in un determinato organismo.
Nel mondo odontoiatrico, spesso, è possibile prevedere l’instaurarsi di alcune patologie: della carie in bambini che non hanno una corretta igiene orale e corrette abitudini alimentari, della malocclusione in quelli con abitudini viziate, quali la respirazione orale oppure il succhiamento del pollice.
Quindi l’odontoiatra pediatrico non deve occuparsi solo della cura della malattia, ma anche della prevenzione della patologia.
La prevenzione e l’educazione odontoiatrica sin dai primi anni di vita è un presupposto fondamentale per mantenere i denti sani per tutta la vita.
Le ultime linee guida consigliano la prima visita pedodontica all’età di circa un anno, quando erompe il primo dentino, per verificare la presenza di sindrome da biberon.
La sindrome da biberon
La carie da biberon, detta anche carie prococe della prima infanzia è causata dall’assunzione, specialmente notturna, di zuccheri a scopo non nutritivo: ciuccio intriso nel miele, biberon contenente bevande zaccherate. La gravità delle lesioni che si producono dipende dal tempo di assunzione: più a lungo il liquido zuccherino resta nel cavo orale e maggiore è la sua attività cariogena.
Le condizioni favorenti sono: presenza di liquido zuccherino che ristagna intorno ai denti, riduzione della secrezione salivare nottura, riduzione degli atti deglutitori e smalto sottile dei denti decidui.
Il consiglio è di non dare al bimbo il biberon con bevande zuccherate prima di andare a letto, se è già abituato a prenderlo, riempirlo di acqua.
Infine abituare il bambino, già dopo ai 2 anni, ad assumere il latte con la tazza in silicone.
La suzione
Tra le altre abitudini viziate da intercettare in tenera età c’è la suzione, un fenomeno transizionale che assume notevole importanza per il bambino al momento di addormentarsi. Tuttavia sono ritenuti a rischio di sviluppare una malocclusione tutti i bambini in cui persiste questa abitudine oltre i 4 anni di età.
Il dito, premendo sul palato, crea una spinta sui denti anteriori e l’azione della mano determina un azione negativa sullo sviluppo della mandibola. La conseguente malucclusione è la persistenza di un morso aperto anteriore e conseguente deglutizione atipica.
Il succhiotto, in alternativa al dito, può essere utile, infatti non è sempre a portata di mano. Ma sempre fino ai 24 mesi, mai oltre.
Respirazione orale
L’aspetto tipico del respiratore orale è la “facies adenoidea“, ovvero naso stretto, palato stretto, occhiaie evidenti, incompetenza labiale, viso lungo e spalle cadenti.
Il Pedodontista e il Pediatra possono rendersi conto per primi del problema e affrontarlo inviando il bambino a visita da un Otorino, il quale valuterà l’eventuale presenza di ostruzioni meccaniche oppure la necessità di fare una rieducazione funzionale per guidare il bambino verso una corretta modalità respiratoria.
Deglutizione atipica
La deglutizione è quella funzione che permette il passaggio di solidi e liquidi dal cavo orale all’esofago e quindi allo stomaco.
Durante la deglutizione vengono coinvolti molti muscoli e l’atto deglutitorio si ripete circa 2000 volte al giorno, considerando anche la deglutizione della saliva. La pressione esercitata dalla lingua ad ogni atto deglutitorio è di 1kg e il carico totale giornaliero è maggiore di 1 tonnellata!
E’, quindi, facilmente intuibile quanto può essere importante la deglutizione nello sviluppo dell’apparato stomatognatico.
Dalla nascita fino ai 6 mesi di età la lingua occupa completamente il cavo orale e la deglutizione della saliva avviene con la lingua interposta tra le arcate. Si parla di deglutizione infantile ed è una condizione del tutto fisiologica.
Dopo i 2 anni, quando la dentizione decidua è ormai completa, pian piano la lingua impara a stare indietro e in alto, contro il palato, cosicché durante la deglutizione i denti possono entrare in contatto.
La deglutizione atipica o scorretta, invece, è caratterizzata da interposizione della lingua tra le arcate con contrazione delle labbra e mancato contatto tra le arcate.
Spesso è la conseguenza di abitudini viziate indotte ( allattamento artificiale prolungato, utilizzo del succhiotto oltre i due anni, utilizzo di tettarelle deformate con aperture troppo ampie) o acquisite (succhiamento del pollice) oppure di anomalie anatomiche (frenulo linguale corto).
Il trattamento dei bambini con scorretta deglutizione è affrontato da un equipe di specialisti, che include il dentista, il pediatra e il logopedista.
Il dentista entra in causa quando la pressione della lingua interferisce con la normale crescita delle ossa e con la posizione dei denti. Il pediatra dovrà affrontare il problema, spesso concomitante, della respirazione anomala legata alla parziale ostruzione delle vie aeree, che costringe il bambino a tenere la bocca aperta e la lingua bassa. Il logopedista interverrà educando ad una corretta deglutizione e postura linguale.