Che cosa è la malattia parodontale?
La malattia parodontale è un processo infiammatorio cronico, ad eziologia multifattoriale, che comporta un interessamento di tutti i tessuti di sostegno del dente.
I batteri sono responsabili della malattia parodontale infiammatoria indotta dalla placca, ma, le caratteristiche cliniche e la progressione di questa malattia sono influenzate da fattori genetici e acquisiti che possono modificarne la suscettibilità.
La placca batterica si accumula principalmente sui denti per un’interazione che si crea tra la superficie da colonizzare, i microrganismi e il fluido circostante. I batteri della placca inizialmente colonizzano la superficie esposta del dente, da qui l’epitelio gengivale diffondendo poi nel solco.
La placca dentale, intesa come deposito microbico naturale, rappresenta una vera e propria biopellicola costituita da accumuli di batteri immersi in una matrice di polimeri batterici extracellulari e prodotti di origine salivare e/o gengivale.
Il termine biopellicola descrive quella comunità di microbi che possiedono la capacità di aderire alla superficie di un dente o di qualsiasi altra superficie dura non esfoliabile.
L’accumulo di placca dentale lungo il margine gengivale, comporta una risposta infiammatoria da parte dei tessuti gengivali adiacenti. La rimozione meccanica della placca, conduce ad una regressione dei sintomi e quindi alla guarigione dei tessuti. Come ha dimostrato Loe in un suo studio, dopo 21 giorni di astensione da ogni manovra di igiene, i depositi di placca che ricoprivano quasi tutte le superfici dei denti di un gruppo di volontari che si erano sottoposti alla sperimentazione, avevano prodotto un’infiammazione marginale generalizzata, che scompariva con la rimozione di essa mediante spazzolamento. La malattia parodontale indotta dalla placca è tradizionalmente divisa in due categorie:
- Gengivite
- Parodontite
Gengivite è definita la presenza di infiammazione gengivale caratterizzata da presenza di segni clinici quali: arrossamento ed edema del tessuto gengivale, sanguinamento, cambiamento del contorno e della consistenza gengivale, presenza di placca dentale e tartaro.
La gengivite qualora non trattata può successivamente evolvere in parodontite.
Parodontite può essere definita la presenza di infiammazione cronica in siti dove si è verificato anche perdita di supporto osseo. La presenza di specifici batteri patogeni e la suscettibilità individuale alla malattia sono i due fattori fondamentali per determinare se un individuo potrà ammalarsi di parodontite. I batteri responsabili della malattia parodontale si trasmettono per via orale. Per questo motivo l’American Academy of Periodontology raccomanda di sottoporre a visita
parodontale accurata tutti i membri della famiglia se uno di loro ne è affetto.
Studi epidemiologici e studi incrociati effettuati negli ultimi 15 anni hanno identificato il fumo e il diabete mellito come i maggiori fattori di rischio della malattia parodontale. Lo stress è stato indicato come fattore di rischio di certe forme di parodontite e può agire in due modi: indirettamente, modificando il comportamento e causando un peggioramento dell’igiene orale; e direttamente, sopprimendo la resistenza dell’ospite attraverso la secrezione di adrenocorticosteroidi.
Il fumo è associato alla malattia parodontale per gli effetti potenziali prodotti da sostanze come la nicotina, il monossido di carbonio e il cianuro di idrogeno.
Infatti, queste sostanze possono agire da vasocostrittori provocando ischemia del tessuto, indebolimento della reazione vascolare infiammatoria e indebolimento del potenziale riparativo delle cellule.
Inoltre, in alcuni soggetti, il fumo è associato allo stress, per cui le condizioni possono peggiorare ulteriormente. Il diabete, come confermato dagli studi, aumenta il rischio di parodontite grave raddoppiandone l’incidenza. Ciò si verifica in seguito al malfunzionamento dei neutrofili che ad esso si accompagna, alla alterata risposta dell’ospite nei confronti della malattia, una maggiore produzione di mediatori dell’infiammazione, e alle alterazioni vascolari e metaboliche che ad esso si accompagnano.
La gengivite e la parodontite, in quanto infiammazioni croniche che rilasciano mediatori infiammatori in circolo, sono state identificate come fattori di rischio per malattie cardiovascolari, diabete, parto pre-termine e nascita di neonati di basso peso per l’età gestazionale