Alimentazione e malattia parodontale
La malnutrizione e la cattiva igiene orale rappresentano due importanti fattori predisponesti della gengivite necrotizzante, riscontrabile facilmente nei giovani studenti universitari e dovute principalmente a cambiamento di residenza e abitudini di vita.
Programmi di prevenzione della malattia devono quindi prevedere una corretta valutazione del sistema immune e la promozione dei programmi nutrizionali.
Il supporto nutrizionale nelle malattie infiammatorie fornisce adeguata energia e nutrienti per rispondere all’aumentata richiesta per la sintesi di proteine della fase acuta, di mediatori infiammatori, di meccanismi di difesa antiossidanti, nonché per la promozione della riparazione tessutale.
In una recente intervista, il presidente della Società americana di Parodontologia, Michael P. Rethman, ha sottolineato l’importanza della dieta per un sorriso sano. In particolare, la correlazione tra introito di calcio e malattia parodontale può essere dovuta al ruolo che il calcio ha nella densità dell’osso alveolare che supporta i denti. Anche l’apporto di vitamina C è fondamentale per il mantenimento e per l’instaurarsi dei meccanismi riparativi grazie alle proprietà antiossidanti. L’alimentazione influenza anche le caratteristiche qualitative della secrezione salivare. Le proteine secretorie (mucine) rappresentano una importante barriera contro la riduzione dell’umidità, la penetrazione fisica e chimica di irritanti e nei confronti dei batteri10.
La sintesi di glicoproteine richiede vitamina A. In una alimentazione non bilanciata si ha una riduzione del contenuto di mucine con conseguenti rischi per la salute orale.